Secondo Parmenide lo spazio cosmico esistente non è illimitato, bensì è una enorme sfera.
Esso è interamente riempito dall’ “essere”. L’ “essere” è la sostanza, unica ed omogenea, che, compenetrando tutte le cose (inclusi noi esseri umani e l’aria) che i nostri sensi percepiscono nel cosmo, costituisce il cosmo stesso. Infatti nella “visione” del filosofo di Elea il cosmo non è composto dalle numerose entità – pianeti, stelle, persone, animali, alberi, fiori, case, montagne, nuvole, ecc., di diverso aspetto e colore, suscettibili di trasformazione, movimento, nascita e morte – che ogni giorno appaiono dinanzi ai nostri occhi, bensì è costituito dall'essere, che è una sostanza unica, eterna, non generata, enorme, limitata, sferica, immobile, non diveniente ma sempre uguale a se stessa, omogenea, isodensa, non divisa in molteplici 'cose' bensì continua.
Dunque: Esiste soltanto l'essere. Questo essere, che è unico, viene percepito dagli esseri umani come "spezzettato" in molteplici cose, da tutte le cose che la nostra vista fallace quotidianamente ci mostra:
Immagine di sinistra. L'essere di Parmenide non è suddiviso in terra, acqua, aria, persone, animali, ecc.; esso è una enorme massa sferica di sostanza omogenea, isodensa, continua, indivisa, sempre identica, immobile, eterna. Esso riempie tutto il cosmo e quindi costituisce il cosmo.
Immagine di destra. Invece la nostra vista percepisce l'essere, la realtà, come costituito da numerose 'cose': terra, mare, cielo, persone, animali, alberi, case, ecc., che nel tempo cambiano forma, colore e luogo, che nascono e muoiono.
L'autore, nel tradurre il poema di Parmenide, interpreta in maniera originale alcuni brani, principalmente
1, 32 (dia pantoV panta pervnta = che passano tutte continuamente);
6, 2 (mhden = niente affatto);
8, 5 (oude pot' hn oud' estai = non qualche
volta era o qualche volta sarà); l'intero frammento 16; ed in maniera particolarmente chiara
8, 38-41 (tvi pant' onoma estai...= esso avrà per nome
tutte le cose...). Viene così chiarito in modo conclusivo il ruolo delle apparenze (1, 31-32) e quello del pensiero (fr. 16) e come l'essere si estenda fino a riempire tutto lo spazio cosmico concesso dalla Legge Divina (8, 47-49). Vengono altresì risolti alcuni complessi problemi esegetici che da secoli angustiano gli studiosi del poema (6, 2; 8, 5; 8, 19).
L'ottima traduzione è corredata da una esplicativa ed illuminante parafrasi.
In questo libro l'autore riesce ad "entrare nella testa" del filosofo di Elea, a ricostruire mirabilmente passo dopo passo il procedimento logico da lui seguito nella elaborazione della sua dottrina ed a fornirci l'interpretazione autentica, completa e definitiva del poema.
Leggendo il libro si può non soltanto capire che cos'è l'essere di Parmenide,
ma si riesce per la prima volta a "vederlo" davanti a sé esattamente come lo "vide"
il filosofo eleate nella sua "illuminazione divina".
Sono inoltre affrontati altri importanti problemi filosofici: il problema dell'infinito, del vuoto, del tempo, del divenire e dell'eternità, dell'origine dell'universo e della nostra esistenza, di Dio, della vita e della morte, del libero arbitrio, della prescienza di Dio, della conservazione della massa e dell'energia, della morte delle stelle.
CAPIRE LA FILOSOFIA.
Breve e semplice storia della filosofia
"Tutte
le altre scienze saranno
più necessarie di questa,
ma nessuna sarà superiore"
Aristotele,
"La
metafisica",I,2,983a
Anche oggi, epoca
della scienza e della tecnologia, lo studio della filosofia
conserva un importante ruolo nella formazione e nello sviluppo
della personalità umana; questa disciplina infatti indirizza
alla razionalità, alla ricerca della verità e della giustizia,
alla tolleranza ed ai principi morali. L'uomo, che è entrato nel
3° millennio, e che è destinato a straordinarie conquiste in
vari campi, deve necessariamente portare con sé in questo
cammino il bagaglio di cultura e di valori faticosamente
acquisito nei secoli precedenti.
Il presente libro
ha lo scopo di divulgare i concetti essenziali e più vitali del
pensiero filosofico occidentale. Il testo, che è forse il
più breve, sintetico e semplice del suo genere, è al tempo
stesso molto rigoroso. Venticinque secoli di storia della
filosofia sono stati condensati in sole 140 pagine. E' stata
semplificata, ma non banalizzata, la complessa terminologia usata
da alcuni filosofi.
Esso è rivolto sia
a chi ha già studiato la filosofia e intenda di nuovo iniziare a
coltivarla, sia a chi sente l'esigenza di accostarsi per la prima
volta a queste problematiche, accrescendo così la propria
cultura, sia a quegli studenti che desiderino una alternativa o
una integrazione a testi più voluminosi e più complessi.
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